4 maggio 2014
Non ci aveva creduto nessuno ieri sera, né a caldo né a freddo. Pinocchio ha confessato: “Il nostro comunicato iniziale su cause occasionali? Da una parte è stata una strategia vincente, dall’altra realmente non avevamo ancora stabilito del tutto le cause” ha dichiarato il questore di Roma, Massimo Maria Mazza, in una conferenza stampa dai toni concitati - che la dice lunga sul clima in cui si è ormai ridotta l’autorità di polizia. Poi la frase più sconcertante: “Si è trattato di un fatto senza precedenti, non solo a Roma, ma in tutta Italia”.
Un fatto senza precedenti? I delinquenti che si sono affrontati e feriti fuori dallo stadio sono tutti pregiudicati ben noti alle forze dell’ordine. L’ultra romanista che ha sparato a quelli napoletani è un altro eroe del Colosseo, come il suo collega Carogna: al secolo Daniele De Santis, soprannominato Gastone, tra le sue gesta eponime è anche l’aver interrotto e impedito di giocare il derby romano del 21 marzo 2004 (nella foto è quello che ordina) [qui un amarcord].
Sono i soliti noti. A tutti tranne a chi sarebbe deputato a fermarli e a punirli.
Nel frattempo il Ministro degli Interni, Angelino Alfano, ha dichiarato: “Sto pensando a un giro di vite fortissimo, il Daspo a vita”. Anche il Presidente del Senato ieri “pensava” di lasciare lo Stadio. La nostra Repubblica è davvero fortunata: ha autorità che “pensano” molto.