Flagranza di reato


Napoli, 22 settembre 2014

Dopo soli 142 giorni la Digos ha finalmente arrestato Genny ‘a carogna, alias Gennaro de Tommaso, eroe eponimo dell’8 settembre del Calcio italiano [vedi]. Le motivazioni giuridiche? «Resistenza a pubblico ufficiale», violazione della legge sullo «scavalcamento e invasione di campo in occasione di manifestazioni sportive», nonché violazione delle norme su «striscioni o cartelli incitanti la violenza o recanti ingiurie o minacce» in relazione alla maglietta con la scritta «Speziale libero», che il suddetto esibiva allo stadio Olimpico di Roma la sera della finale di Coppa Italia del 3 maggio scorso [vedi].

Immaginiamo la complessità delle indagini che hanno portato a questo arresto - nel mazzo pare ci siano altri quattro “facinorosi” per dirla col Presidente della Repubblica. Indagini, verifiche, confronti di prove: il tutto per evitare di sbagliare persona e accusare ingiustamente un innocente. E’ vero, nel mezzo ci sono state le vacanze, l’intorpidimento agostano del paese, la minaccia del blocco degli stipendi anche alle forze dell’ordine, etc. Ma non possiamo che congratularci per i tempi rapidissimi dell’azione giudiziaria.

Che la questura di Roma e i responsabili dell’ordine pubblico non fossero stati irreprensibili nei fatti del 3 maggio ormai lo sanno anche i sassi [vedi]. Lo hanno confermato gli show degli ultras del 17 settembre scorso in occasione della prima di Champions tra Roma e CSKA [vedi]. I tempi impiegati per mettere le manette a Genny ‘a carogna confermano l’inadeguatezza delle “autorità preposte” e l’assenza di ogni responsabilità istituzionale.

Ma “Nun c’è problema”: Genny continuerà a dettare a Beretta, Galliani e Lotitus gli orari degli anticipi e posticipi della Serie A anche dalla sua cella. In fondo, basta un cellulare.

Attività parlamentari


Montecitorio, Roma, 6 settembre 2014

Il deputato del Pd, Marco Miccoli [versione istituzionale - versione ultrà - versione open], annuncia:«Presenterò un’interrogazione parlamentare al Ministro dell’Economia ed un esposto alla Consob dopo i fatti che si sono registrati ieri sera durante la partita Juventus Roma. Ricordo che Roma e Juventus sono società quotate in borsa, e quindi gli incredibili errori arbitrali (oltre a falsare il campionato e minare la credibilità del Paese) incidono anche sugli andamenti della quotazioni borsistiche». Conclude Miccoli «Con i miei atti parlamentari ispettivi, sollecito il Ministro Padoan e la Consob a chiarire se ci possono essere stati atti che ledono le normative vigenti, svantaggiando e penalizzando gli incolpevoli azionisti» [voilà].

Non vivessimo gli anni tristi che viviamo, verrebbe da ridere …

Il raggio azzurro


4 settembre 2014, Stadio San Nicola, Bari

In una delle più terribili estati della storia del calcio italiano finalmente un raggio azzurro che squarcia l’oscurità. Accogliamolo per quello che vale: con speranza ma senza illusioni. 

Una bella Italia contro l’Olanda nel fatiscente stadio disegnato da Renzo Piano a Bari (cui manca ormai un terzo della copertura aerea, come una dentatura senza incisivi: l’ennesima vergogna …). Squadra più fresca rispetto a quella spentasi in Brasile. Idea di gioco palesemente diversa: verticale e aggressiva. Disinvolto primo tempo. Clima amichevole nel secondo. Simone Zaza si guadagna con ragione la ribalta internazionale. Varie le incertezze, difensive, però. 

Da rivedere il tutto, dunque, con i punti in palio. Ma portiamo a casa alcune frazioni di gioco incoraggianti. Diamo merito ad Antonio Conte di avere sbloccato l’ambiente (i dantisti diranno “resettato”) e di avere avviato un nuovo percorso. Per stasera può bastare: ormai non possiamo permetterci che di vivere alla giornata.