Algérie vs France


26-27 giugno 2014

Presi come sono a inseguire il gossip di ogni genere, i media italiani “non si sono accorti” (eufemismo) di quanto accaduto in Francia nella notte successiva alla qualificazione dell’Algeria agli ottavi di finale dei Mondiali brasiliani. 

Incidenti e scontri con la polizia hanno fatto seguito alle feste spontanee dei moltissimi franco-algerini riversatisi per le strade delle città, grandi e piccole dell’Esagono. 74 arresti e 3 poliziotti feriti, tra Parigi, Lione, Lille, Roubaix e Marsiglia [fonti: 01-02-03].

Anche i media francesi hanno messo la sordina ai fatti perché si tratta di un problema esplosivo. La storia comincia a chiedere il conto del colonialismo francese in nord Africa e della mancata integrazione degli immigrati che ne è seguita. Uno dei punti di tensione è la doppia cittadinanza, che permette agli algerini di Francia di mantenere o assumere anche quella algerina. Basti pensare come per le ultime elezioni tenutesi nel paese del Maghreb hanno votato in Francia ben 800.000 persone.

Cosa c’entra tutto ciò con il calcio? Basta fare due nomi: Zidane e Benzema per comprendere la difficile gestione della doppia identità, o forse dell’impossibilità di poterla risolvere.

Il governo socialista ormai alla deriva ha provato a buttarla sull’ordine pubblico, accusando i soliti “casseurs”: il Ministro degli Interni, Bernard Cazeneuve ha parlato di un “poignée de casseurs isolés, qui profitent de manifestations sportives pour gâcher des moments qui peuvent être festifs”.

Il presidente del Front National, Marine Le Pen, ne ha approfittato per tuonare, vento in poppa: “Il faut maintenant mettre fin à la double nationalité et arrêter l’immigration. La démonstration de l’échec total de la politique de l’immigration et le refus exprimé, par un certain nombre de binationaux de l’assimilation. Il faut choisir, être français ou être autre chose. Il faut que l’Etat retrouve son autorité. Il n’y a pas un pays au monde qui accepterait de subir ce que nous subissons sur notre territoire” [fonte].

Si parla di calcio, anzi di foot, cioè di politica. Su come il calcio, per l’Algeria, sia un fronte politico aperto con la Francia, una sorta di permanente rivendicazione di indipendenza, si vedano - in assenza di analisi in quelli italiani - quelle offerte da media internazionali come "Al Jazeera", "Guardian" e "Washington Post".