Il futuro è donna


16 febbraio 2014

Marco Ferreri se lo sono dimenticati in tanti (anche perché era “non allineato”), ma è stato uno dei più sulfurei intellettuali e cineasti del secolo scorso: uno, per dire, che ha fatto dell’antifranchismo sul campo, descrivendo in splendido bianco e nero qual era la Spagna degli anni 1950s e 1960s. Fu lui nel 1978 a fare interpretare al giovane Gérard Depardieu l’impotenza maschile (Ciao maschio, fino all’auto evirazione) di fronte alla crescita dell’identità femminile. E fu lui nel 1984 ad avvertire, con Ornella Muti e Hanna Schygulla, che il futuro è donna.

Lo sguardo lungo di Ferreri - che è quello dei veri intellettuali (e non dei sedicenti che scrivono le “bustine” o che si ritirano, pensosi, a Lisbona) - aveva “pre”-“visto” anche quello che è successo ieri, domenica 16 febbraio 2014, sul campo dell’oratorio “San Luigi” di Pizzighettone, nella Lumbardia più “padana”. Una ragazza di nemmeno sedici anni ha arbitrato l’incontro di campionato della categoria Giovanissimi tra San Luigi e Stradivari. E fin qui nulla di nuovo: in Inghilterra le pioniere cominciarono a farlo nel 1971.

La vera grande novità è che si tratta di una ragazza musulmana che è sostenuta dalla madre, musulmana, che a sua volta aveva giocato a calcio in Marocco. Una storia di straordinaria emancipazione femminile in un mondo doppiamente maschile e maschilista: quello islamico e quello calcistico. La distrazione di massa (mediatica) si sofferma sull’hijab. Ma il debutto di Chahida Sekkafi è straordinariamente dirompente su ben altri piani. E’ una bella notizia, a tutto tondo, proprio perché non piace a molti, e anche perché avviene in un grande paese di lunga storia come il nostro.