Le retrovie ucraine


17 febbraio 2015

Stiamo ormai scivolando - increduli, garruli e impreparati - verso uno stato di  guerra totale, che papa Francesco ha disvelato da tempo con le parole semplici del suo pontificato.

Stasera ricomincia la Champions League in un teatro di guerra: le retrovie ucraine. Lo Shakhtar Donetsk ha abbandonato, a tempo indeterminato e chissà fino a quando, la sua Donbass Arena bombardata, e si è ritirato mille chilometri più a Occidente, alla Arena Lviv, la Leopoli della Galizia asburgica, a pochi passi dal confine polacco. E' l'Europa storica che ribadisce i suoi incerti confini, anche calcistici, in cerca di identità. Non è forse un caso della storia che vi giochino stasera i tedeschi (multinazionali) del Bayern.

Oleksandr Anatolijovyč Zavarov è nato invece nell'Ucraina russa, a due passi dal confine, ammesso che sia ancora tale, con il grande vicino. Sacha è cresciuto nell'Unione Sovietica, e di quella era è stato forse l'ultimo campione, dapprima con la Dinamo Kiev di Valeri Lobanovski e poi, in seguito all'apertura delle frontiere, con la Juventus di quella FIAT che aveva esteso la produzione industriale ad alcune fabbriche d'oltre cortina. Fu una delusione, come sappiamo.

Zavarov, ci dicono le agenzie giornalistiche [vedi], è stato chiamato alle armi dal governo ucraino insieme ad altri 100.000 connazionali di età compresa tra i 25 e i 60 anni: per la guerra contro la Russia, senza tanti giri di parole. 53 anni, sposato e padre di due figli, Zavarov lavora attualmente nello staff della Nazionale ucraina e ha dichiarato pubblicamente che "non combatterò mai il Paese dove vivono la mia famiglia e i miei figli e dove sono seppelliti i miei avi. Voglio solo la pace". Il dramma di Zavarov è il dramma non solo dell'Ucraina ma dell'Europa.

Tutti vorrebbero la pace. A parole. Ma stanno già combattendo una guerra, con morti e distruzioni. Nei fatti. Come ha ricordato la Federazione calcistica ucraina, 89 membri della quale sono stati richiamati alle armi: "C’è una guerra in corso. Ogni cittadino deve comprendere ciò che sta succedendo". Anche quando, da stasera, tornerà a risuonare l'inno della Champions negli stadi d'Europa.