La libertà di giocare a calcio


Debrecen, 17-21 giugno 2015

Come ha scritto Roberto Beccantini, "la Fifa ha 209 chiese affiliate, l’Onu ‘soltanto’ 193". Vero, ma alcune 'chiese', per loro fortuna, non sono affiliate alla Spectre guidata da quell'onest'uomo di Sepp Blatter. Si sono invece associate nella Confederation of Independent Football Associations (CONIFA), che dal 2013 riunisce rappresentative di stati non riconosciuti, minoranze, popoli senza stato, regioni e micronazioni [vedi].

Nel 2014 si è tenuta la prima World Football Cup ad Östersund, in Svezia, alla quale hanno partecipato l'Abcazia, l'Aramea, la Contea di Nizza, il Darfur, l'Isola di Man, il Kurdistan, la Lapponia, il Nagorno Karabakh, l'Occitania, l'Ossezia del Sud, la Padania e il Tamil Eelam. Il torneo è statovinto dalla Contea di Nizza ai rigori sull'Isola di Man.

Si disputa invece in questi giorni la prima European Football Cup, ospitata a Debrecen, in Ungheria, alla quale partecipano sei rappresentative: l'Alta Ungheria (Felvidék), la Contea di Nizza, l'Isola di Man, la Padania, i Rom e la Terra dei Siculi (Székely Land).

Ovviamente i giornali italiani hanno subito inzuppato il biscotto per il confronto che ha messo di fronte la Padania (composta da supposti 'razzisti' e che schiera un lumbard come Enock Barwuah) e i Rom (i supposti 'zingari'). Per la cronaca hanno vinto i padani per 3:2.

Provincialismo dei media italiani a parte, l'iniziativa è seria, importante e meritoria. Il motto della ConIFA è "Freedom to play football". Il suo scopo è "costruire relazioni tra i popoli, le nazioni, le minoranze e le regioni isolate in tutto il mondo attraverso l’amicizia, la cultura e la gioia di giocare a calcio", e "perseguire il fair play e lo sradicamento del razzismo". Altro che il "No to racism" recitato dai top-players della UEFA ... [vedi].

Vedi anche: Gazzetta | Backstage Football
Rassegna italiota: 01-02-03-04