L'insostenibile violenza del politicamente corretto


17 febbraio 2015

Arrigo Sacchi è vittima di una vergognosa gogna mediatica e politica, a ventilatore acceso [vedi]. La deriva del perbenismo politicamente corretto, del moralismo un tanto al chilo, del populismo presupponente dei sedicenti ottimati, è ormai una insopportabile tirannide. Quella del pensiero unico ormai incapace di comprendere la realtà complessa di questi anni, quello che è alla base dei tragici errori delle caste intellettuali e politiche occidentali dell'ultimo quarto di secolo.

Eupallog è da sempre, prima ancora della sua nascita, contro ogni forma di discriminazione, di razzismo e di violenza. Per questo esprime la sua piena e vigorosa solidarietà ad Arrigo. Di cui non ha travisato le parole ma semmai colto il senso profondo, che condivide appieno.

Crediamo infatti che vadano distinti almeno tre livelli di discorso: quel che voleva dire Sacchi, come lo ha detto e come è stato recepito. Nel merito il suo richiamo è fondato sulla sua esperienza quadriennale come coordinatore delle nazionali giovanili: Sacchi è uno dei pochi che conosce davvero la situazione, che è gravissima sul versante della "tratta dei giovani" provenienti dai paesi extra UE, affidata a veri e propri "scafisti" sedicenti procuratori; una tratta che rappresenta un affare e una scorciatoia per molti club italiani, che spesso comprano a scatola chiusa senza nemmeno avere visto giocare i ragazzi; altro che "vivai".

Nella forma non ci pare che Arrigo si sia espresso in modo offensivo, tanto meno razzista: nelle stesse ore è stata semmai indecente la dichiarazione del presidente del Palermo, non censurata da nessuno [vedi].

E qui sta il punto della nostra posizione: attaccare Zamparini non rende la visibilità mediatica che vale un attacco a Sacchi. Le vestali del politicamente corretto, ormai sinistramente simili ai "guardiani della rivoluzione", vivono di rendite di posizione: soprattutto, costituiscono ormai, a nostro avviso, una deriva autoritaria delle società politiche occidentali: cercano di imporre un pensiero unico, con attacchi e intimidazioni. Ce ne viene conferma dall'offensiva che il loro squadrismo mediatico ha riservato in queste ultime ore a Carlo Ancelotti, per il quale si è speso il consunto, ma sempre vivo in certi ambienti, epiteto di "fascista" [vedi]. Verrebbe da ridere. Invece siamo molto preoccupati per la libertà di pensiero. Quella di tutti.