Il malessere francese


Bastia, 10 gennaio 2015

L’ingombrante presenza nel calcio francese della proprietà del Paris Saint-Germain Football Club da parte della famiglia reale del Qatar sta cominciando a diventare un presenza avvertita come sempre più ingombrante nella società francese nel suo complesso.

Prima della partita tra SC Bastia e PSG valevole per il 20° turno della Ligue 1, è stato srotolato sugli spalti dell‘“Armand Cesari” di Furiani uno striscione dal contenuto politico durissimo: “Le Qatar finance le PSG et le terrorisme” [vedi]. Da un lato la riproposizione come certezza da stadio delle accuse che anche i governi occidentali hanno mosso al clan degli Al Thani di aver finanziato i terroristi islamici dell’ISIS [vedi]. Dall’altro l’equiparazione del PSG al terrorismo.

Nell’episodio non si possono dimenticare i rancori politici che alimentano storicamente l’indipendentismo della Corsica nei confronti della Francia. Ma il composto omaggio alle vittime delle stragi parigine dei giorni scorsi che tutto il pubblico, compresi i tifosi che avevano srotolato lo striscione, ha tributato in silenzio poco prima dell’inizio della partita lascia intendere come il messaggio fosse chiaramente indirizzato non ai francesi e ai parigini ma ai proprietari qatarioti del PSG.

Quel che colpisce è che la notizia è stata riportata da media di diverso orientamento politico - dal conservatore “Le Figaro” [vedi] al gauchiste “So foot” [vedi] - senza alcuna stigmatizzazione. Segno, certamente, del profondo turbamento che percorre le diverse anime della Francia in queste ore drammatiche, come testimoniano anche i commenti alla notizia sui siti. Ma probabilmente anche segnale di un crescente disagio verso l’opacità di uno sport in cui stanno prendendo sempre più spazio interessi economici e politici sempre più lontani dalle identità originarie, sociali, civili e sportive. Un disagio pronto a erompere in malessere diffuso.