Il mangia allenatori


Palermo, 26 febbraio 2013

Un tempo i comunisti mangiavano i bambini, come è noto. Il “Male” dei bei tempi immortalò in una vignetta Enrico Berlinguer a tavola, con il tovagliolone appeso al collo mentre stava finendo di sgranocchiarsene un ossicino e ordinava ad Armando Cossutta di passargli il sale. Oggi i loro maldestri epigoni si limitano a fare gli smacchiatori di fiere imbalsamate.

Imperterrito, invece, Maurizio Zamparini inanella un record dietro l’altro. Non mangia bambini ma allenatori (in metafora, of course). Le cronache totalizzano 43 allenatori dal 1987 a oggi, con 35 esoneri [leggi]. Certo, c’è di peggio: presidenti in carcere, altri indagati, processati e condannati da magistrati e tribunali di ogni ordine e grado. Come è ovvio che sia: il calcio vive dentro alla società. Dunque l’abitudine di Zamparini è tutto sommato veniale, anche perché i soldi sono in gran parte suoi (e dei suoi finanziatori).

Come dice Cesare Prandelli, “finché non si parla di calcio, Zamparini è persona straordinaria, simpatica, carismatica. Sul calcio ha le sue idee e diventa difficile”. Morde.